la guerra è finita. almeno per me. odio quelle canzoni che ripetono nel primo verso il titolo della canzone, quindi a rigore dovrei odiare questo post e invece lo amo, lo amo alla follia….perché citando il noto gruppo di montepulciano, oggi per me si è conclusa una guerra. ragazzuoli, lettori o semplice utente delle tre w, bene la fille de poche è una GIORNALISTA PROFESSIONISTA, sì quella cosa per cui ha lottato per cinque e passa anni, quella professione di cui si innamorò leggendo i libri di storia di indro, quella professione che nonostante le (poche) speranze occupazionali è rimasto sempre un suo sogno….quella professione che ha amato grazie al manga Reporter blues. sì avete capito quello sulla reporter toni, bellissima capelli rossi e rigorosa giacca verde, che fa la giornalista a parigi…io amavo professione reporter, comunque un cartone animato che adoravo e forse scoraggiata da una lezione di prova di scherma, l’unica cosa che poteva accomunarmi a lady oscar, vista l’impossibilità di ricreare oggi la rivoluzione francese, che mi fece capire il significato della parola acido lattico, allora decisi di lasciar perdere il fioretto e di dedicarmi allo studio matto e disperato per diventare quello che sono ora, una giornalista, una giornalista in formato tascabile, anche perché citando uno dei miei detti calabresi preferiti sono ancora ai peri ra ‘nchianata, ma, di fronte a me ho il mortirolo, ma non avrò paura di affrontarlo come avrebbero fatto fausto e gino facendo incazzare – soprattutto quest’ultimo i francesi – senza l’aiuto della trasfusione eterologa o dell’epo. poco importa se qualcuno non sarà felice – e credetemi sono un cospicuo gruppo – citando un altro proverbio calabro: cu non voli mi si sciorba. cioè chi non vuole vedere, che diventi cieco. cieco come la mia nonnina – che adoro – e di cui vorrei avere la forza. sono dal 27 giugno del 2003 che da lassù mi guardi qualcuno che vigila su di me. l’angelo custode che credi che ti segua – come farebbe un bodyguard, ma con più grazia nei momenti della vita, credetemi non è fanstascienza, non è neanche scienza, allora che cos’è fruttella…..oh yeah!). ormai è tutto finito, via con falò di libri stile nazismo e non solo….adesso so una piccolissima porzione di scibile umano…..non è immodestia….è vero credetemi…adesso vi lascio, sono troppo stanca….sto diventando insonne (20 giorni coricandosi alle 3 si fanno sentire)…..e la mia scelta ricava ovviamente sulla posttrack. vi lascio ai baustelle e alla tiziana chioma di tony, la donna che avrei voluto essere giornalista che suona il sax….la cosa bella è che forse a toni le somiglio davvero.
“Oh, quanta strada nei miei sandali
quanta ne avrà fatta Bartali
quel naso triste come una salita
quegli occhi allegri da italiano in gita
e vai che io sto qui e aspetto Bartali
scalpitando sui miei sandali
da quella curva spunterà
quel naso triste da italiano allegro“
Paolo Conte – Bartali
bisoux,
la fille de poche
(originally posted on: 21/09/07 – modified on: 24/10/09)